venerdì 30 luglio 2010

post 3

In sotto fondo Ac Ha B Parte1 degli Aucan, più tardi seguirà credo qualcosa dei Giardini di Mirò. Più tardi ancora una paglia assieme al chinotto, che in congelatore vede la sua temperatura scendere fino a diventare piacevolmente fresco.

Andare otre le solite stronzate. Voglio non fare un cazzo, che sia però una roba soddisfacente. Ho bisogno di qualche paglia e tra poco la girerò, mi girerò quel dannato trinciato e poi me lo fumerò. Mentre scorre Trompso Is Ok dei Giardini, desidero diverse altre cose: delle casse decenti, ascoltare la musica ad un volume pieno, non troppo forte, ma neanche così basso da non godermelo! Vorrei poter spegnere l’interruttore e accendere la lampada del letto, così da avere una illuminazione più soffusa: mi maledico perché la mia lampada è da mesi ko e non l‘ho mai sistemata. E vorrei avere una casa vicino al mare, mi piacerebbe ora affacciarmi dalla finestra e osservare le onde frangersi sotto la luna. Cazzo quanto lo vorrei. Voglio una bottiglia di acqua fresca, così tra poco scenderò le scale, aprirò il frigo e me la porterò a letto; sarà buonissima.
Dove sta scritto che non posso stare solo? Da nessuna parte. Sto facendo proprio questo ultimamente. Dopo un anno del cazzo, un secolo in cui mi son aggrappato dove potevo, facendo roba di cui non me ne fregava un cazzo, sto riprendendo la mia esistenza. Sto tagliando nuovamente i ponti con il mondo che mi circonda, sto smettendo di accettare compromessi che non portano proprio a nulla.
Ora passa Mai Come Voi dei Tarm. La sigaretta si consuma leggera, aspiro piano, ha un gusto buonissimo. Tradisco secondo alcuni i miei polmoni, ma chiunque invidierebbe la calma serafica con cui la fumo appoggiato al davanzale. Il silenzio mi pervade, son di nuovo quello di un anno fa, prima di lei, lei che oramai è collocata tra le persone banali. Sto bene; nell’equilibrio che da tanto non sentivo sto bene. Come mi mancava. Posso di nuovo sputare addosso a chi non mi va, la pianto di credere che alla fine son io a sbagliare, che la vita è altra dalla mia. Ma non è così. So per certo di aver ragione. La verità è relativa, ragion per cui accetto la mia e la difendo. La mia piccola verità è fatta di camera mia, dei miei scritti, della mia musica, delle mie foto, dei miei scazzi, della mia solitudine, della noia che provo ad ascoltare i discorsi di quasi tutti, la soddisfazione nel trovare qualcuno che sappia dirmi qualcosa; la mia verità, o vita, o soddisfazione, o felicità o quel cazzo che vi pare, è fatta di notti concerti-chiacchiere sull’erba/sabbia con sconosciuti che si rivelano interessanti , di giorni che iniziano tardi, mai la mattina, forse il pomeriggio, godibili solo la notte; giorni spesi a pensare, altri a produrre, molti altri a non far nulla; è lasciar scorrere tutto quanto non m’interessi, e prostrarmi ai piedi del mio sangue(riprendendo J. Fante).

Niente più musica, qualche macchina lontana e il ronzio del ventilatore. Non ho sonno perché mi son svegliato tardissimo. Preparo e accendo una seconda sigaretta. Sono tre ore che sto su questo pezzo, spero di starci sopra ancora a lungo. Mi mancava scrivere.

Il resto però lo pubblicherò più tardi…o mai.



Ps: come non dir nulla su internet.

2 commenti:

  1. anche io fondamentalmente non dico nulla su internet. e inoltre condividiamo il fatto che anche la mia abatjoure è fuori uso da almeno 4 mesi e non ho la minima voglia di ripararla, questo comporta ore e ore di lettura persa. devo rimediare per l'inverno

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  2. ho rubato un'abat-jour dalla camera degli ospiti!

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